Radici — Teatro Dialettale

Con­dut­to­re / Docen­te: Anto­nio San­to­ro

Nel­le pro­fon­de pie­ghe del desi­de­rio di abbrac­cia­re il tea­tro dia­let­ta­le si nascon­de una ric­ca dimen­sio­ne socia­le e cul­tu­ra­le. I dia­let­ti, come radi­ci sal­da­men­te anco­ra­te nel­la ter­ra, rac­chiu­do­no la nostra sto­ria, il nostro DNA, il sapo­re uni­co del­la nostra iden­ti­tà e la lin­fa del nostro tem­pe­ra­men­to. La vita spes­so ci con­du­ce lon­ta­no dal­le nostre ori­gi­ni geo­gra­fi­che e cul­tu­ra­li: le stra­de del­l’av­ven­tu­ra, del­le pro­fes­sio­ni e degli amo­ri pos­so­no por­tar­ci altro­ve. Eppu­re, al di là dei luo­ghi fisi­ci, ci sono pae­sag­gi emo­zio­na­li fat­ti di suo­ni, paro­le, ricor­di e det­ti che diven­ta­no le ori­gi­ni che por­tia­mo sem­pre con noi, come pre­zio­se vali­gie del­l’a­ni­ma.

Apri­re que­ste vali­gie è un atto di rie­vo­ca­zio­ne e cele­bra­zio­ne. Cosa c’è di più appro­pria­to di un pal­co­sce­ni­co per dare vita a que­sto viag­gio nel­la memo­ria e nel­la cul­tu­ra? E così, quan­do chi sale sul pal­co si fa inter­pre­te di testi, auto­ri e sto­rie del­le pro­prie ter­re d’o­ri­gi­ne, e chi è in pla­tea par­te­ci­pa a que­sto atto di magia, si crea un’e­spe­rien­za con­di­vi­sa in cui la bel­lez­za del­le ori­gi­ni rivi­ve e si rige­ne­ra.

E ora, Mila­no, cit­tà che acco­glie mol­te­pli­ci voci e sto­rie, si pre­pa­ra a ospi­ta­re uno spet­ta­co­lo che incar­na l’a­ni­ma di Napo­li. Attra­ver­so il pal­co­sce­ni­co, il dia­let­to napo­le­ta­no pren­de vita, e le paro­le si tra­sfor­ma­no in pon­ti che col­le­ga­no il nord e il sud, il pre­sen­te e il pas­sa­to. Il lin­guag­gio anti­co ma intra­mon­ta­bi­le dei dia­let­ti rie­sce a tra­spor­tar­ci in un’at­mo­sfe­ra di auten­ti­ci­tà, in cui la comu­ni­tà napo­le­ta­na di Mila­no e colo­ro che si sen­to­no attrat­ti dal­la cul­tu­ra napo­le­ta­na pos­so­no final­men­te assa­po­ra­re il gusto di casa, lon­ta­no da casa.

In uno spet­ta­co­lo dia­let­ta­le a Mila­no, si cele­bra l’es­sen­za stes­sa di ciò che ren­de un luo­go “casa” e si apre un cana­le di con­nes­sio­ne con le radi­ci che ci ten­go­no sal­da­men­te anco­ra­ti. È un invi­to a esplo­ra­re, a con­di­vi­de­re, e a risco­pri­re l’i­den­ti­tà attra­ver­so le paro­le, le risa­te e le emo­zio­ni che solo un tea­tro dia­let­ta­le può evo­ca­re. Un viag­gio che, anche se intra­pre­so in una cit­tà diver­sa, tro­va la sua stra­da nel cuo­re del­le nostre ori­gi­ni, nel­l’e­co del­le paro­le pro­nun­cia­te da chi ci ha pre­ce­du­to, e nel­l’ab­brac­cio calo­ro­so di un dia­let­to che ci ripor­ta a casa.