Antonio Santoro

Conduttore del corso: Radici — Teatro dialettale

Nel lon­ta­no 2010, ho var­ca­to la soglia di un mon­do per me ine­splo­ra­to: un cor­so di tea­tro per adul­ti con­dot­to dal­la straor­di­na­ria attri­ce e regi­sta, Lea­na Pal­mie­ri. Quel­l’in­con­tro ha acce­so in me una fiam­ma inar­re­sta­bi­le, sca­te­nan­do una pas­sio­ne tra­vol­gen­te non solo per il pal­co­sce­ni­co, ma per tut­to ciò che esso rap­pre­sen­ta. Fu men­tre davo il mio con­tri­bu­to nel­l’al­le­sti­men­to del sor­pren­den­te sag­gio fina­le “Sor­ri­di, dall’altra par­te del tele­fo­no si capi­sce”, trat­to dal libro di Miche­la Mur­gia, che mi resi con­to di quan­to fos­se affa­sci­nan­te anche il mon­do “die­tro le quin­te”. Gli anni seguen­ti mi han­no por­ta­to a cam­mi­na­re nel­le vesti di tec­ni­co, sup­por­tan­do lo spet­ta­co­lo “Paren­ti, ser­pen­ti”, trat­to dal cele­bre film di Moni­cel­li, e immer­gen­do­mi nel­le pro­fon­de rifles­sio­ni de “I mono­lo­ghi del­la vagi­na” di Eva Ensler.

Il 2017 fu l’an­no di un altro incon­tro mol­to spe­cia­le con i regi­sti visio­na­ri Gia­co­mo Gam­ba e Fabio Mac­ca­ri­nel­li, attra­ver­so i qua­li sono sta­to con­dot­to nei ter­ri­to­ri ine­splo­ra­ti del tea­tro d’im­prov­vi­sa­zio­ne. Con la gui­da ispi­ra­tri­ce del­l’at­tri­ce e regi­sta Livia Castel­li­ni, ho affron­ta­to il per­cor­so di dizio­ne, accre­scen­do la mia padro­nan­za del­le paro­le. I miei gior­ni si sono intrec­cia­ti con cor­si e semi­na­ri mol­to for­ma­ti­vi su Illu­mi­no­tec­ni­ca, foni­ca, sce­no­gra­fia ed orga­niz­za­zio­ne tea­tra­le.

Nel 2018 ho pen­sa­to di intra­pren­de­re un nuo­vo viag­gio: quel­lo del­la regia. Ho sco­per­to che il regi­sta è l’a­ni­ma che uni­sce gli ele­men­ti, che diri­ge l’or­che­stra del­la crea­zio­ne ver­so l’o­pe­ra fina­le. L’in­con­tro con la scuo­la Pan­ta­grue­le Tea­tro, diret­ta dal­la stes­sa maga del­l’ar­te tea­tra­le, Tizia­na Con­fa­lo­nie­ri, ha segna­to un altro capi­to­lo di cre­sci­ta. Con lei ho car­pi­to i segre­ti, e non solo, del­le dina­mi­che del­la regia, costruen­do una soli­da base su cui svi­lup­pa­re il mio talen­to.

Rima­sto anco­ra­to alla scuo­la Pan­ta­grue­le, ho con­ti­nua­to il mio per­cor­so di cre­sci­ta come assi­sten­te alla regia, col­la­bo­ran­do con regi­sti come: Ales­san­dro La Roc­ca, Etto­re Dista­sio, Cin­zia Bru­gno­la e la stes­sa Tizia­na Con­fa­lo­nie­ri. Insie­me, abbia­mo dato vita a spet­ta­co­li indi­men­ti­ca­bi­li: da “Phedra’s par­ty”, a “Came­ra 701”, da “E tu che DOC sei…” fino a “Una fami­glia per bene”.

La mia meta­mor­fo­si arti­sti­ca ha toc­ca­to l’a­pi­ce a mag­gio 2023, quan­do ho gui­da­to come regi­sta la Com­pa­gnia Fer­men­ti Atti­ci nel­la rea­liz­za­zio­ne del­l’in­can­te­vo­le spet­ta­co­lo “Ti pre­sen­to papà” di Giu­sep­pe Del­la Mise­ri­cor­dia. Il debut­to in un tea­tro gre­mi­to ha sca­te­na­to un tur­bi­ne di emo­zio­ni, rega­lan­do­mi qual­co­sa di magi­co come solo il tea­tro sa offri­re. E in que­sto stes­so anno, ho var­ca­to una nuo­va soglia diven­tan­do par­te inte­gran­te del cor­po docen­te del­la scuo­la Pan­ta­grue­le, con­tri­buen­do con la mia pas­sio­ne all’ar­te alla crea­zio­ne di spet­ta­co­li e alla cre­sci­ta del­le radi­ci di que­sta scuo­la straor­di­na­ria.